Pinsa Romana
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La Pinsa Romana arriva a Torino
Il prodotto che sta cambiando il mondo della Pizza. Pinsa viene dal latino “Pinsere” che in italiano significa allungare – stendere, ha una forma ovale o rettangolare; per la diversa idratazione dell’impasto la Pinsa è molto più digeribile della Pizza. Ha origini provenienti da un’antica ricetta romana; l’acqua che si utilizza nell’impasto è sempre fredda e l’impasto ha meno carboidrati e grassi. Frumento, soia, riso e pasta madre sono gli ingredienti alla base della ricetta.
La pinsa romana è una tradizionale pizza romana che pizza non è.
Ricetta tipo
PINSA ROMANA: INGREDIENTI PER CIRCA 6 PINSE ROMANE
- 1 Kg di mix PINSA classico o + Fibra
- 1/2 bustina di lievito secco o 50g lievito madre disidratato
- 20 grammi di sale
- 10 grammi di olio extravergine di oliva
- 800 ml di acqua fredda di frigorifero in modo da arrivare all’80% di idratazione
Procedimento
1. Con le mani miscelare il mix con il lievito, poi impastare a mano o con l’impastatrice.
2. Aggiungere l’80% dell’acqua fredda ed impastare per circa 3-4 minuti.
3. Aggiungere il sale all’impasto ed impastare ancora quindi aggiungere anche l’olio e continuare ad impastare.
4. Aggiungere l’acqua fredda restante, impastare ancora per almeno 5 minuti.
5. Sistemare l’impasto della pinsa in una ciotola e metterlo in frigorifero per minimo 12 ore (meglio 24/48) quindi, trascorso il periodo della lievitazione, tirarlo fuori e ricavarne i panetti da stendere lasciandoli riposare fin quando non sono raddoppiati di volume ovvero per circa 3 ore.
6. Riprendere i panetti, stenderli sulle teglie unte e condirle. Cuocere la pinsa in forno caldo a 200° per circa 10 minuti o quando la pinsa risulta croccante all’esterno e morbida all’interno.
Il mix di farine con cui viene realizzata la Pinsa Romana, abbinato all’alto grado di idratazione e una lavorazione completamente diversa dalla tradizionale pizza, permette a questo prodotto di essere unico nel suo genere.
Le origini
Pinsa si scrive proprio in questo modo, con la esse, perché deriva dal latino “pinsere”, allungare, verbo che spiega anche la forma di questo fantastico prodotto romano che presenta una forma ovale ed è più digeribile, per via di un impasto più leggero e la presenza di acqua fredda, della pizza classica. A guardarla bene la pinsa dunque non è altro che una schiacciatina che nasce prima della pizza, di preciso all’epoca romana, dall’unione di diversi cereali macinati con acqua, sale ed erbe aromatiche che permettevano ai contadini di utilizzare le materie prime facilmente reperibili in maniera diversa, sostanziosa ma non pesante.
L'impasto
La ricetta classica utilizza un mix di farine diverse, grano tenero, soia e riso impastate con acqua rigorosamente fredda (l’acqua nel caso della pinsa rappresenta ben il 75%-80% dell’impasto!) e lievito in quantità molto basse; l’impasto, altra particolarità, viene lasciato lievitare per minimo 24 ore e massimo 150 ore. L’impasto arriva ad una lievitazione di 150 ore, cosa che rende la pinsa fragrante, digeribile e ipocalorica. Il brand Di Marco, romano DOC, è riuscito a ricreare l’impasto di farine classico utilizzato nella ricetta originale e ha depositato la ricetta segreta dello stesso, accanto alla variante +Fibra.




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